Adesso è il momento di fermarci, di stare uniti, per capire dove siamo e da dove vogliamo ripartire.
Responsabilità. Ci è stato prima chiesto e poi imposto (giustamente) di seguire alcune direttive del ministero della Sanità, a seguito dell’epidemia da coronavirus. Quanto abbiamo visto accadere nei giorni scorsi in tutta Italia è stato di una irresponsabilità allucinante, sconsolante per chi conserva ancora un minimo di coscienza civile. Evidentemente ci crediamo tutti immortali, tanto da pensare “A ME NON SUCCEDE” Sbagliato. Una nostra negligenza può essere dannosa per gli altri e viceversa. Quindi essere più responsabili vuol dire rispondere di quello che facciamo a noi stessi e agli altri.
Unione. Tutti uniti per un unico obiettivo. Dobbiamo fare squadra, sentirci di appartenere ad una comunità, alla quale ciascuno di noi con il proprio responsabile comportamento può essere in qualche modo utile. Da soli non si va da nessuna parte. Il sacrificio, la dedizione, la perseveranza, la solidarietà invece alla lunga pagano, e sono le uniche armi che al momento ci aiutano a combattere questo male invisibile, e quindi ancor più subdolo. Mettiamola sotto l’aspetto di una metafora: in amore per raggiungere l’Eden del piacere bisogna essere in due, da soli si arriva a metà strada, quindi non proprio in Paradiso.
Fermarsi. In questo società frenetica che ci costringe tutti a correre a destra e a sinistra dietro a chissà cosa, e che non ci lascia più tempi vuoti per ascoltarci, per capire ciò di cui davvero abbiamo bisogno, per curare le relazioni, rischiamo di diventare tutti più marginali e superficiali. Bene, anche per questo è il momento giusto di fermarsi e riflettere. Non esiste solo l’uscita per cinema, ristorante, aperitivo. Fermarci ci aiuterà a capire dove siamo e dove vogliamo andare. Un piccolo sacrificio che non ci costa nulla. STIAMO A CASA. Lo dicono in tanti. Un motivo ci sarà?
Alla fine sfruttiamo questi giorni di forzato riposo e di limitazione della nostra libertà per recuperare una parte di noi che avevamo trascurato e per ripartire più forti di prima.
Insieme ce la possiamo fare