Accompagnatore all´improvviso



Titolo più indovinato non si può.



Era un giorno di metà settimana ed ad un certo momento squilla il cellulare, una voce rauca, calda ma gentile mi chiede se sono Claudio e se le foto viste sul mio sito sono reali. Risposta. Ma certo che sono io quello che hai visto.



Nella telefonata intercorsa mi spiega che doveva avere un uomo che le facesse compagnia in un determinato giorno e momento. Come mio solito, sentito il motivo gli chiedo un incontro preventivo per spiegarmi bene il tutto, particolari, dettagli ed altro, che sono fondamentali nel svolgere questo mio compito di accompagnatore per signore. Così stabiliamo di vederci in un locale del lungomare di Napoli il sabato pomeriggio. Arrivato il giorno ci vediamo davanti ad un caffè con il golfo davanti a noi con il Vesuvio a sorvegliare il tutto. Una cornice stupenda. Seduto ad un tavolino la vedo entrare e la riconosco dalle foto che in precedenza ci siamo scambiati, lei altrettanto e si avvicina verso di me.



Fatti i dovuti convenevoli ed ordinato un meraviglioso caffè, mi spiega con maggiore dettagli ciò che lei desiderava da me, ed esattamente voleva che io presenziarsi con lei ad una cena di lavoro con dei suoi colleghi/e in maniera da soppiantare determinate voci non proprio gentili. Mentre parlava con la sua voce rauca ed una risata, il mio sesto senso veniva stuzzicato fino al punto di pensare che fosse una tipa peperina, però prima di dirlo porto avanti la conversazione. Mi racconta un po´ di cose sue personali e mi pone le solite domande di una donna curiosa sul mio lavoro.



Il tempo passa e percepisco da parte sua un senso di tranquillità, che all’inizio di quando ci siamo visti non c’era, in fondo è normale. La conversazione va avanti fra sguardi e risate, e devo esser sincero anch’io avevo acquisito una totale tranquillità che la sua compagnia era un piacere. Donna diretta, semplice, gioviale. Ad un certo momento della serata ci rendiamo conto che erano passate più di due ore da quando ci siamo incontrati. Il tempo era volato senza farlo pesare. Chissà come e chissà perché sia lei che io ci guardiamo e decidiamo di continuare la serata davanti ad una pizza, cercando così di affinare la nostra strategia da mettere in atto quando sarà il momento di questa cena di lavoro. Così ci avviamo verso una pizzeria sempre sul lungomare di Napoli e ci mettiamo in fila per poterci accomodare al tavolo. In fila fuori al ciglio del locale li si assapora una sigaretta, vista l’impossibilità di non poter fumare nel locale precedente, ed io vicino a lei, ma ad certo punto vedo i suoi occhi cambiare, si rimpiccioliscono, il suo volto diventa rigido, inespressivo. Mi preoccupo e gli chiedo che cosa stesse succedendo. Lei mi risponde che non può crederci a ciò che sta vedendo. Aveva visto una parte dei suoi colleghi/e con i rispettivi compagni, mariti, mogli, in totale erano sei di loro. Tutti li, nella stessa pizzeria e lei non sapeva come comportarsi. A quel punto sono dovuto intervenire per farla un attimo calmare,ma non c’è voluto molto, ed ho suggerito di prendere la palla al balzo e approfittare di questa situazione, in maniera che se ci vedano bene sia stasera e ancor di più alla cena, in questo modo i dubbi di una presenza sporadica sia in maniera privata che ufficiale potrà più facilmente far svanire i dubbi. Lei d’accordo con questo mio pensiero, incominciamo a comportarci come una coppia, così in attesa che entrassimo in pizzeria, ci stringevamo la mano, ci sorridevamo, insomma due persone che stanno insieme, ma succede quello che meno mi aspetto e che mi sorprende. Credetemi. Sorprendermi in questo ambito c’è ne vuole, ma lei ci riesce in maniera inaspettata e dolce. Cosa succede?



Succede che all’improvviso mi chiede di baciarla lì, davanti a tutti ed io subito rimango stupito, ma lei mi tira a se e ci baciamo. Un bacio ad esser sincero non di circostanza, anzi, per niente. Ci siamo baciati così intensamente davanti a coloro che dovevano vedere che non ci staccavamo più. Un piacere da parte mia e anche da parte sua che quel bacio, intenso, dolce, lungo ha colpito la mia mente. Comunque avevano visto molto bene i suoi colleghi/e.



La serata è poi continuata a tavola davanti ad una bella pizza margherita e con i suoi baci che li ho gustati tutti. Nessuno escluso. Intanto eravamo sempre osservati, intuendo anche che l’argomento del loro tavolo eravamo noi. Comunque è stato un colpo di fortuna incontrarli, per il fine per cui ero stato chiamato.



Finita la serata ci siamo allontanati con la sua auto e una volta raggiunto dove avevo parcheggiato la mia ci siamo ancora baciati ed i suoi baci diventavano sempre più coinvolgenti e piacevoli, ma purtroppo un maledetto bracciolo divisorio fra i sedili anteriori dell’auto dava fastidio. Li avete presenti?



Da gentiluomo quale mi ritengo sapendo che oltre non dovevo andare ci siamo salutati e dati appuntamento per la cena. Nel mio lavoro sono sempre razionale. Lei aveva chiesto solo di essere accompagnata e così è stato, ma mi sarebbe piaciuto moltissimo anche altro. Pazienza.



A dover di cronaca, la cena c’è stata, ed io presente con lei, abbiamo in questo modo cancellato tutti i dubbi che potevano sorgere. Agli occhi di tutti eravamo una coppia, e chi doveva capire, ha capito. Naturalmente mi sono goduto la serata e soprattutto i suoi baci e i suoi sguardi di occhi sorridenti di una persona che aveva raggiunto il suo scopo.



Ho voluto raccontare questa storia perché a volte mi capitano cose che non so spiegare. Chi mai avrebbe detto che avremmo incontrati in maniera fortuita una parte dei suoi colleghi/e in una delle migliaia di pizzerie di Napoli? Chi mai avrebbe pensato che saremmo andati a cena dopo nemmeno due ore che ci siamo presentati? Certo che mi è capitato quando c’è un dopo cena, ma non in questa circostanza, non c’era e non c’è stato dopo cena. Incredibile ma vero.



Ciao e baci Grazia.



P.S. Maledetto bracciolo