Gigolò con regole



Le mie regole



Nel tempo ho coniato delle mie regole alle quali non transigo mai e non discuto in quanto seguendole mi hanno consentito di far strada.



Prima: Non coinvolgere i sentimenti. I sentimenti in questo lavoro non devono essere coinvolti poiché personalmente non sarei in grado di essere professionale con colei che mi ha cercato e poi quando si finisce diventa cattiveria e a quel punto vuol significare approfittare della debolezza altrui e questo lo trovo infame. Sono di tutte ma di nessuna.



Seconda: Mai portare clienti a casa propria, questo per evitare qualsiasi tipo di conoscenza fra me e le clienti oltre l’incontro. Lei cliente io gigolò, una volta che l’incontro si è concluso ognuno per la propria strada. A dire il vero non succede mai perché l’incontro avvengono sempre fuori città o regione.



Terza: Rapporti protetti. Molte donne mi chiedono di avere penetrazioni senza profilattico ma mi sono sempre rifiutato dicendo che non mi piace giocare alla roulette russa. Le infezioni veneree sono sempre dietro l’angolo e se a me succedesse sarebbe una tragedia. Io dai tre a sei mesi eseguo sempre esami clinici perché non si sa mai. Ci sono moltissimi donne che mi hanno chiesto di avere rapporti non protetti perché sostengono che il piacere è diverso. Vero ma sono io che non voglio rischiare e qualche volta ho rinunciato d’incontrare. Questo non mi dispiace perché dimostra la persona com’è. Uno che si rende conto di quello che ha chiesto e quindi completamente disinformata sull’argomento e a secondo come ha chiesto a me l’avrà chiesto a qualcuno altro anche e pertanto incurante della propria salute e persona.



Quarta: Essere sempre chiari. Quando incontro donne o coppie stabilisco sempre tutto onde evitare equivoci che potrebbero essere imbarazzanti in certe occasioni. Essere chiari a volte sembra fastidioso ma chi mi ha conosciuto alla fine è convenuto che sia giusto perché non tutto si può sapere di come comportarsi e i riferisco alla puntualità, al luogo dove incontrarci tipo hotel. Cose che sono banali ma non è così.



Quinta: La prima volta che incontro chiedo sempre l’anticipo perché potrebbe cambiare idea e quando sono sul posto che spesso è fuori dalla mia regione il più delle volte. Se arrivo sul posto e poi non succede nulla, chi mi paga il mio tempo? Almeno ho la copertura delle spese. Preciso che questo succede solo quando incontro la prima volta. I successivi incontri non chiedo nulla perché conoscendo la persona a quel punto mi fido.



Sesta: Incontri fetish/bondage/sado. Questi tipi d’incontro non ho nulla in contrario per coloro che amano questo ma non fa parte della mia persona e natura. Evito sempre perché chiedo sempre che tipo d’incontro si desidera.



Settima: Una volta concordato il mio cachet non torno mai indietro, cioè lo sconto. Non siamo al supermercato. Mi è stato chiesto questo ma poi io non ho voluto più incontrare. Erano soprattutto coppie che hanno chiesto.



Ottava: Essere sempre me stesso e non un’altra persona, questo perché potrei cadere in errore e nell’incontro sarebbe imbarazzante e quindi deplorevole per un professionista.



Nona: Mai far domande sul personale almeno che non sia lei a chiederlo. Questo per evitare coinvolgimento personale. Evitare sempre di parlare sul argomenti personali ma di tutt’altro. Sempre.



Decima: Ultima ma fondamentale. Sorridere sempre sia con gli occhi e con il viso. Bisogna trasmettere positività. Chi mi ha cercato altrimenti potrebbe pensare cose negative di me. Lei mi vuole per essere distratta, felice e spensierata. Con un viso triste non potrebbe accadere.



Queste mie regole le applico sempre ma le ho stampate nella mia mente con il tempo e l’esperienza maturate negli anni. Mi meraviglio quando vedo annunci di fantomatici professionisti che dall’oggi al domani si presentano. Ribadisco da sempre che questo lavoro che sembra essere di una semplicità lampante ma esattamente il contrario e chiudo dicendo : Non è un lavoro per tutti ma per pochi.



Baci